È opinione comune che la robotica di servizio avrà un posto di rilievo negli investimenti sulla ricerca competitiva del prossimo futuro e che in un’ottica di saperi riuniti, tecnologici e umanistici, anche il Design potrà fornire un contributo fondamentale per l’accettazione dei robot da parte dell’uomo. In questo senso, il Designer può fare molto, non solo come progettista, ma anche come mediatore etico tra le tecnologie dure e l’uomo, lavorando per facilitarne e migliorarne l’interazione. Una partita che si gioca sul piano del prodotto e su quello del servizio, attraverso la valutazione dell’interazione e dell’espressività morfologica del robot, ciò che nel glossario del Design è descritta come complessa e significante combinazione tra segno e funzione. Questo saggio, supportato dalle esperienze di design roboEtico che gli autori conducono sui temi della robotica d’intrattenimento, educativa e di facilitazione dell’accessibilità agli spazi, propone una riflessione sull’evoluzione morfologica del robot di servizio quale risultato di sintesi tra aspetti tecnologici, antropologici, d’uso ed espressivi. Un’evoluzione generata, da un lato dallo sviluppo accelerato delle tecnologie digitali e meccatroniche, dall’altro dall’ampliarsi dell’interazione: da quella diretta uomo-macchina e uomo-robot- altre macchine, a quella uomo-macchina-uomo, dove il robot è un mediatore tra due o più persone. Uno scenario in evoluzione da oltre un secolo, in cui il robot di servizio va modificando in relazione al suo impiego anche la propria immagine: accanto a quella imitativa umanoide, ancora diffusa e protagonista della cultura pop e della ricerca bio- robotica, quella umanizzata e contestualizzata dove la forma, cioè l’espressività, si adegua al servizio, cioè all’attività prevista. It is commonly believed that service robots will have a prominent place in investments in competitive research in the near future and that, from the point of view of combined knowledge, technology and the humanities, also Design can make a fundamental contribution to the acceptance of robots by people. In this sense, the designer can do a lot, not only as a designer, but also as an ethical mediator between hard technologies and humans, working to facilitate and improve their interaction. A game that is played at product and service level, through the evaluation of robots interaction and morphological expressiveness, that in design glossary is described as a complex and significant combination of sign and function. This paper, supported by the experience of roboEthics design that the authors are carrying out on topics related to robotics for entertainment, education and space accessibility facilitation, proposes a reflection on the morphological evolution of the service robot as a result of the combination of technological, anthropological, use and expressive aspects. An evolution generated, on the one hand, by the accelerated development of digital and mechatronic technologies and, on the other, by the expansion of interaction: from the direct human-machine and human-robot interaction to the human- machine-human interaction, where the robot is a mediator between two or more people. A scenario that has been evolving for over a century, in which the service robot has also changed its image according to its use: alongside the humanoid imitating version, still widespread and protagonist of pop culture and bio-robotic research, is the humanised and contextualised image in which the form, i.e. the expressiveness, adapts to the service, i.e. to the foreseen activity.

RoboEtica: la forma segue il servizio / RoboEthics: form follows service / Germak, Claudio; Abbate, Lorenza. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - STAMPA. - 67/19:(2020), pp. 94-101.

RoboEtica: la forma segue il servizio / RoboEthics: form follows service

Claudio, Germak;Lorenza, Abbate
2020

Abstract

È opinione comune che la robotica di servizio avrà un posto di rilievo negli investimenti sulla ricerca competitiva del prossimo futuro e che in un’ottica di saperi riuniti, tecnologici e umanistici, anche il Design potrà fornire un contributo fondamentale per l’accettazione dei robot da parte dell’uomo. In questo senso, il Designer può fare molto, non solo come progettista, ma anche come mediatore etico tra le tecnologie dure e l’uomo, lavorando per facilitarne e migliorarne l’interazione. Una partita che si gioca sul piano del prodotto e su quello del servizio, attraverso la valutazione dell’interazione e dell’espressività morfologica del robot, ciò che nel glossario del Design è descritta come complessa e significante combinazione tra segno e funzione. Questo saggio, supportato dalle esperienze di design roboEtico che gli autori conducono sui temi della robotica d’intrattenimento, educativa e di facilitazione dell’accessibilità agli spazi, propone una riflessione sull’evoluzione morfologica del robot di servizio quale risultato di sintesi tra aspetti tecnologici, antropologici, d’uso ed espressivi. Un’evoluzione generata, da un lato dallo sviluppo accelerato delle tecnologie digitali e meccatroniche, dall’altro dall’ampliarsi dell’interazione: da quella diretta uomo-macchina e uomo-robot- altre macchine, a quella uomo-macchina-uomo, dove il robot è un mediatore tra due o più persone. Uno scenario in evoluzione da oltre un secolo, in cui il robot di servizio va modificando in relazione al suo impiego anche la propria immagine: accanto a quella imitativa umanoide, ancora diffusa e protagonista della cultura pop e della ricerca bio- robotica, quella umanizzata e contestualizzata dove la forma, cioè l’espressività, si adegua al servizio, cioè all’attività prevista. It is commonly believed that service robots will have a prominent place in investments in competitive research in the near future and that, from the point of view of combined knowledge, technology and the humanities, also Design can make a fundamental contribution to the acceptance of robots by people. In this sense, the designer can do a lot, not only as a designer, but also as an ethical mediator between hard technologies and humans, working to facilitate and improve their interaction. A game that is played at product and service level, through the evaluation of robots interaction and morphological expressiveness, that in design glossary is described as a complex and significant combination of sign and function. This paper, supported by the experience of roboEthics design that the authors are carrying out on topics related to robotics for entertainment, education and space accessibility facilitation, proposes a reflection on the morphological evolution of the service robot as a result of the combination of technological, anthropological, use and expressive aspects. An evolution generated, on the one hand, by the accelerated development of digital and mechatronic technologies and, on the other, by the expansion of interaction: from the direct human-machine and human-robot interaction to the human- machine-human interaction, where the robot is a mediator between two or more people. A scenario that has been evolving for over a century, in which the service robot has also changed its image according to its use: alongside the humanoid imitating version, still widespread and protagonist of pop culture and bio-robotic research, is the humanised and contextualised image in which the form, i.e. the expressiveness, adapts to the service, i.e. to the foreseen activity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2826092