Il capitolo descrive e interpreta in forma critica il modello di piano del PRG di Torino 1995, caratterizzato dal ricorso al meccanismo della perequazione urbanistica come strumento di base per una strategia delle città pubblica, a partire dalle ZUT-Zone Urbane di Trasformazione e dalle ATS-Aree da Trasformare per Servizi (corrispondenti alle aree destinate a standard i cui vincoli sono decaduti). L’offerta di servizi connessa alle trasformazioni urbane, è interessante perché: • gli ambiti sono ben distribuiti sul territorio, • le modalità attuative sono relativamente semplici, • si possono realizzare contestualmente agli interventi edilizi, ad opera dei soggetti attuatori, mediante lo scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti. Interessante è il meccanismo previsto per la realizzazione dei parchi urbani e fluviali: tali aree, che possono essere preordinate all’acquisizione diretta da parte dell’Amministrazione secondo le modalità di esproprio previste dalle leggi vigenti, in alternativa, sono cedute gratuitamente alla città previo utilizzo di una minima capacità edificatoria territoriale (che ne impedisce la decadenza se fossero un vincolo soggetto ad esproprio) attribuita ad esse ma da realizzare, mediante il loro trasferimento, nelle ZUT. Attraverso l’introduzione di tale meccanismo si intendono conseguire due risultati: il primo concerne la possibilità di ottenere gratuitamente i suoli per la realizzazione dei parchi, il secondo è connesso al fatto che i diritti edificatori generati da tali aree possono essere utilizzati nelle zone di trasformazione di proprietà comunale (prioritariamente preordinate alla realizzazione di edilizia residenziale pubblica). In questo caso il piano prevede il trasferimento delle utilizzazioni edificatorie anche fra aree non contigue, configurando dunque, una sorta di 'comparto ad arcipelago'.

Torino: la perequazione come soluzione al reperimento e decandenza degli standard / Giaimo, Carolina; Barbieri, CARLO ALBERTO - In: Dopo 50 anni di standard urbanistici in Italia / Giaimo C.. - STAMPA. - Roma : INU Edizioni, 2018. - ISBN 978-88-7603-189-2. - pp. 84-91

Torino: la perequazione come soluzione al reperimento e decandenza degli standard

Carolina Giaimo;Carlo Alberto Barbieri
2018

Abstract

Il capitolo descrive e interpreta in forma critica il modello di piano del PRG di Torino 1995, caratterizzato dal ricorso al meccanismo della perequazione urbanistica come strumento di base per una strategia delle città pubblica, a partire dalle ZUT-Zone Urbane di Trasformazione e dalle ATS-Aree da Trasformare per Servizi (corrispondenti alle aree destinate a standard i cui vincoli sono decaduti). L’offerta di servizi connessa alle trasformazioni urbane, è interessante perché: • gli ambiti sono ben distribuiti sul territorio, • le modalità attuative sono relativamente semplici, • si possono realizzare contestualmente agli interventi edilizi, ad opera dei soggetti attuatori, mediante lo scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti. Interessante è il meccanismo previsto per la realizzazione dei parchi urbani e fluviali: tali aree, che possono essere preordinate all’acquisizione diretta da parte dell’Amministrazione secondo le modalità di esproprio previste dalle leggi vigenti, in alternativa, sono cedute gratuitamente alla città previo utilizzo di una minima capacità edificatoria territoriale (che ne impedisce la decadenza se fossero un vincolo soggetto ad esproprio) attribuita ad esse ma da realizzare, mediante il loro trasferimento, nelle ZUT. Attraverso l’introduzione di tale meccanismo si intendono conseguire due risultati: il primo concerne la possibilità di ottenere gratuitamente i suoli per la realizzazione dei parchi, il secondo è connesso al fatto che i diritti edificatori generati da tali aree possono essere utilizzati nelle zone di trasformazione di proprietà comunale (prioritariamente preordinate alla realizzazione di edilizia residenziale pubblica). In questo caso il piano prevede il trasferimento delle utilizzazioni edificatorie anche fra aree non contigue, configurando dunque, una sorta di 'comparto ad arcipelago'.
2018
978-88-7603-189-2
Dopo 50 anni di standard urbanistici in Italia
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