La necessità di approfondimento delle diverse peculiarità materiche e costruttive del fabbricato storico richiede un ruolo sempre più importante della diagnostica all’interno del cantiere di restauro. La fase di conoscenza dovrebbe diventare momento obbligatorio di analisi, indispensabile per comprendere le vulnerabilità strutturali dell’edificio, soprattutto quelle non visibili che potrebbero attivare altri potenziali meccanismi di danno. Il calcolo strutturale richiede altresì la conoscenza dei valori delle resistenze meccaniche delle murature per eseguire le verifiche di sicurezza ai sensi delle attuali normative tecniche. Investire più risorse economiche e tempo nella diagnostica significa un risparmio nell’esecuzione delle tecniche di consolidamento, che proprio perché l’edificio è stato indagato più approfonditamente, risulteranno meno invasive e più efficaci. Al contrario, relegare la fase conoscitiva come una “perdita di tempo e denaro”, ed affrontare la complessità della riabilitazione strutturale mediante l’utilizzo di tecniche univoche giudicate valide per ogni contesto, comporterà spesso il rischio di eseguire lavori di consolidamento invasivi e non necessari, spendendo inutilmente notevoli risorse economiche. In questo capitolo della rubrica saranno illustrate le principali tecniche di indagine utilizzate nel campo della diagnostica strutturale per i beni architettonici, in cui occorrerà, dove possibile, favorire l’utilizzo di indagini non invasive o al più semi-distruttive per la conservazione dei valori artistici ed architettonici del monumento. La salvaguardia del patrimonio storico-architettonico, e la conseguente scelta dei materiali e tecniche di intervento strutturale, parte dalla conoscenza approfondita delle sue peculiarità costruttive e delle sue vulnerabilità.

La diagnostica per le murature storiche. Conoscere bene prima, per intervenire meglio dopo / Grazzini, Alessandro; Lacidogna, Giuseppe. - In: RECUPERO E CONSERVAZIONE. - ISSN 2283-7558. - ELETTRONICO. - 153:(2019), pp. 50-58.

La diagnostica per le murature storiche. Conoscere bene prima, per intervenire meglio dopo.

Alessandro Grazzini;Giuseppe Lacidogna
2019

Abstract

La necessità di approfondimento delle diverse peculiarità materiche e costruttive del fabbricato storico richiede un ruolo sempre più importante della diagnostica all’interno del cantiere di restauro. La fase di conoscenza dovrebbe diventare momento obbligatorio di analisi, indispensabile per comprendere le vulnerabilità strutturali dell’edificio, soprattutto quelle non visibili che potrebbero attivare altri potenziali meccanismi di danno. Il calcolo strutturale richiede altresì la conoscenza dei valori delle resistenze meccaniche delle murature per eseguire le verifiche di sicurezza ai sensi delle attuali normative tecniche. Investire più risorse economiche e tempo nella diagnostica significa un risparmio nell’esecuzione delle tecniche di consolidamento, che proprio perché l’edificio è stato indagato più approfonditamente, risulteranno meno invasive e più efficaci. Al contrario, relegare la fase conoscitiva come una “perdita di tempo e denaro”, ed affrontare la complessità della riabilitazione strutturale mediante l’utilizzo di tecniche univoche giudicate valide per ogni contesto, comporterà spesso il rischio di eseguire lavori di consolidamento invasivi e non necessari, spendendo inutilmente notevoli risorse economiche. In questo capitolo della rubrica saranno illustrate le principali tecniche di indagine utilizzate nel campo della diagnostica strutturale per i beni architettonici, in cui occorrerà, dove possibile, favorire l’utilizzo di indagini non invasive o al più semi-distruttive per la conservazione dei valori artistici ed architettonici del monumento. La salvaguardia del patrimonio storico-architettonico, e la conseguente scelta dei materiali e tecniche di intervento strutturale, parte dalla conoscenza approfondita delle sue peculiarità costruttive e delle sue vulnerabilità.
2019
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