Gli anni che vanno dal 1560 al 1584 costituiscono una fase decisiva per il Sacro Monte di Varallo Sesia, uno dei principali luoghi di devozione dell’Italia settentrionale, fondato nel 1491 dal frate minore osservante Bernardino Caimi per riprodurre nell’Occidente cristiano i più importanti monumenti di Terra Santa. È proprio intorno al 1562-65, quando a Trento si stanno svolgendo le fasi conclusive del Concilio, che il ricco patrizio milanese Giacomo d’Adda commissiona all’architetto perugino Galeazzo Alessi un progetto di rinnovamento per il Sacro Monte, illustrato in un volume manoscritto di disegni chiamato ‘Libro dei Misteri’ (1565-72). Il progetto di Galeazzo Alessi dà vita a una radicale trasformazione del complesso francescano, a un ‘nuovo miglior ordine’ sia dal punto di vista artistico, architettonico e devozionale, che nell’organizzazione della Fabbrica. Tra i contrasti amministrativi con i frati minori – che gestiscono la vita religiosa sul Sacro Monte – e le difficoltà nel reperire le risorse economiche per la realizzazione del ‘nuovo miglior ordine’, il patriziato locale (la ‘vicinanza’) accoglie con entusiasmo il grandioso piano di Giacomo d’Adda e Galeazzo Alessi e, da questo momento in avanti, si impegna nella trasformazione della Hierusalem di Bernardino Caimi in un monumento esemplare della cristianità riformata. Questo libro ripercorre la vicenda costruttiva e amministrativa del Sacro Monte tra il 1560 e il 1584, anni cruciali per il successo del monumento val- sesiano, in cui si fondano le basi per un modello replicato nell’arco prealpino nei due secoli successivi. Il Sacro Monte di Varallo è una realtà dinamica e complessa, teatro di continui scontri amministrativi e intensa attività edili- zia. In questo scenario spicca la figura di Giacomo d’Adda, che, per oltre un ventennio, riesce a dare forma alle sue ambizioni economiche e politiche in Valsesia attraverso il mecenatismo artistico e architettonico sul Sacro Monte. L’analisi di un ricco apparato documentario, in gran parte inedito, fornisce nuovi strumenti per valutare l’intera vicenda, riconsiderando il ruolo della committenza laica, delle istituzioni religiose coinvolte (l’arcivescovo milanese Carlo Borromeo e l’Ordine dei Minori Osservanti), e di Martino Bassi, l’architetto che dal 1578 al 1583 raccoglie la pesante eredità di Galeazzo Alessi nel cantiere del Sacro Monte.

Il ‘nuovo miglior ordine’ per il Sacro Monte di Varallo Sesia Architettura, costruzione e amministrazione, 1560-1584 / Fecchio, Lorenzo. - STAMPA. - (2019).

Il ‘nuovo miglior ordine’ per il Sacro Monte di Varallo Sesia Architettura, costruzione e amministrazione, 1560-1584

Lorenzo Fecchio
2019

Abstract

Gli anni che vanno dal 1560 al 1584 costituiscono una fase decisiva per il Sacro Monte di Varallo Sesia, uno dei principali luoghi di devozione dell’Italia settentrionale, fondato nel 1491 dal frate minore osservante Bernardino Caimi per riprodurre nell’Occidente cristiano i più importanti monumenti di Terra Santa. È proprio intorno al 1562-65, quando a Trento si stanno svolgendo le fasi conclusive del Concilio, che il ricco patrizio milanese Giacomo d’Adda commissiona all’architetto perugino Galeazzo Alessi un progetto di rinnovamento per il Sacro Monte, illustrato in un volume manoscritto di disegni chiamato ‘Libro dei Misteri’ (1565-72). Il progetto di Galeazzo Alessi dà vita a una radicale trasformazione del complesso francescano, a un ‘nuovo miglior ordine’ sia dal punto di vista artistico, architettonico e devozionale, che nell’organizzazione della Fabbrica. Tra i contrasti amministrativi con i frati minori – che gestiscono la vita religiosa sul Sacro Monte – e le difficoltà nel reperire le risorse economiche per la realizzazione del ‘nuovo miglior ordine’, il patriziato locale (la ‘vicinanza’) accoglie con entusiasmo il grandioso piano di Giacomo d’Adda e Galeazzo Alessi e, da questo momento in avanti, si impegna nella trasformazione della Hierusalem di Bernardino Caimi in un monumento esemplare della cristianità riformata. Questo libro ripercorre la vicenda costruttiva e amministrativa del Sacro Monte tra il 1560 e il 1584, anni cruciali per il successo del monumento val- sesiano, in cui si fondano le basi per un modello replicato nell’arco prealpino nei due secoli successivi. Il Sacro Monte di Varallo è una realtà dinamica e complessa, teatro di continui scontri amministrativi e intensa attività edili- zia. In questo scenario spicca la figura di Giacomo d’Adda, che, per oltre un ventennio, riesce a dare forma alle sue ambizioni economiche e politiche in Valsesia attraverso il mecenatismo artistico e architettonico sul Sacro Monte. L’analisi di un ricco apparato documentario, in gran parte inedito, fornisce nuovi strumenti per valutare l’intera vicenda, riconsiderando il ruolo della committenza laica, delle istituzioni religiose coinvolte (l’arcivescovo milanese Carlo Borromeo e l’Ordine dei Minori Osservanti), e di Martino Bassi, l’architetto che dal 1578 al 1583 raccoglie la pesante eredità di Galeazzo Alessi nel cantiere del Sacro Monte.
2019
978-88-3338-061-2
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