Nella stratificazione del territorio valdostano, segno fondamentale risulta essere l’infrastrutturazione viaria: all’interno del paesaggio, infatti, permangono testimonianze che denotano l’importanza della strada e della sua cultura materiale, molte delle quali trasformate in rudere; queste ultime, connesse con il tessuto minuto, gli esempi meno aulici del territorio e il contesto naturale, ne determinano la specificità e il valore, dando vita a un paesaggio archeologico di straordinaria rilevanza. In tale percorso della memoria, che fa da scenario all’attuale percorso viario, elemento cardine è il valico del Gran San Bernardo – connettente Italia e Svizzera – dov’è localizzato il complesso archeologico del Plan de Jupiter, costituito dai ruderi di due mansiones e di un tempietto dedicato a Giove Pennino; a partire dal secolo XI in avanti, il sito è legato al vicino Hospice du Grand-Saint-Bernard, dove attualmente sono musealizzati molti reperti provenienti dal Plan. Non solo: questo primo sistema è collegato – sul versante valdostano – agli ospizi di Fonteintes e di Saint-Rhémy, parte di un reticolo assistenziale più vasto che conduce ad Aosta e di qui, fino alla pianura piemontese e oltre. Risulta chiaro che la conservazione di un’area con queste caratteristiche di forti di reciprocità debba passare non solo attraverso la progettazione del sito, ma soprattutto tramite la connessione dei beni costituenti il sistema, ciascuno con le sue specificità e peculiarità. Per fare ciò, sono necessarie politiche di gestione transfrontaliere, avvalendosi inoltre della collaborazione delle popolazioni locali, detentrici affidatarie del patrimonio culturale. In supporto a questo, e anche in funzione di un turismo consapevole, può essere utile ricorrere alle moderne tecnologie multimediali, da impiegarsi sia sulle aree presidiata, sia sul web, sfruttandone appieno le potenzialità comunicative ma sostenendole con la rigorosità delle discipline storiche e del restauro.
Il Plan de Jupiter nel sistema viario valdostano: conservazione e valorizzazione / Rudiero, Riccardo - In: Studi e ricerche per il sistema territoriale alpino occidentale / a cura di Chiara Devoti, Monica Naretto, Mauro Volpiano. - STAMPA. - Gubbio : ANCSA, Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici, 2015. - ISBN 978-88-94108-00-2. - pp. 522-523
Il Plan de Jupiter nel sistema viario valdostano: conservazione e valorizzazione
RUDIERO, RICCARDO
2015
Abstract
Nella stratificazione del territorio valdostano, segno fondamentale risulta essere l’infrastrutturazione viaria: all’interno del paesaggio, infatti, permangono testimonianze che denotano l’importanza della strada e della sua cultura materiale, molte delle quali trasformate in rudere; queste ultime, connesse con il tessuto minuto, gli esempi meno aulici del territorio e il contesto naturale, ne determinano la specificità e il valore, dando vita a un paesaggio archeologico di straordinaria rilevanza. In tale percorso della memoria, che fa da scenario all’attuale percorso viario, elemento cardine è il valico del Gran San Bernardo – connettente Italia e Svizzera – dov’è localizzato il complesso archeologico del Plan de Jupiter, costituito dai ruderi di due mansiones e di un tempietto dedicato a Giove Pennino; a partire dal secolo XI in avanti, il sito è legato al vicino Hospice du Grand-Saint-Bernard, dove attualmente sono musealizzati molti reperti provenienti dal Plan. Non solo: questo primo sistema è collegato – sul versante valdostano – agli ospizi di Fonteintes e di Saint-Rhémy, parte di un reticolo assistenziale più vasto che conduce ad Aosta e di qui, fino alla pianura piemontese e oltre. Risulta chiaro che la conservazione di un’area con queste caratteristiche di forti di reciprocità debba passare non solo attraverso la progettazione del sito, ma soprattutto tramite la connessione dei beni costituenti il sistema, ciascuno con le sue specificità e peculiarità. Per fare ciò, sono necessarie politiche di gestione transfrontaliere, avvalendosi inoltre della collaborazione delle popolazioni locali, detentrici affidatarie del patrimonio culturale. In supporto a questo, e anche in funzione di un turismo consapevole, può essere utile ricorrere alle moderne tecnologie multimediali, da impiegarsi sia sulle aree presidiata, sia sul web, sfruttandone appieno le potenzialità comunicative ma sostenendole con la rigorosità delle discipline storiche e del restauro.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2678539