Il contributo propone alcune riflessioni di metodo sulla storia dell’architettura di chiese, con particolare riferimento al tema della cessazione del culto e della dismissione delle aule liturgiche. Il ragionamento muove dall’approccio desacralizzante nei confronti dei luoghi di culto vissuto e teorizzato dal cristianesimo delle origini, opzione che costituisce un’eredità culturale ineludibile per la storia dell’architettura liturgica, fondata più sull’azione celebrativa che sulla sacralità dei manufatti. Siccome le chiese sono in continuazione rimodellate al variare dei riti e delle ecclesiologie, e siccome le architetture vivono in una pluralità di dimensioni temporali non meramente cronologiche (ossia escatologica, ciclica, evenemenziale), la cessazione dell’uso liturgico non è che una delle tante possibili trasformazioni e declinazioni della ‘temporaneità’ dell’architettura cristiana. Alla luce di tale pluralità di tempi e di storie, possono essere letti sia il fenomeno della secolarizzazione dei luoghi di culto, sia quello della loro de-sacralizzazione, dinamica che nei decenni recenti pare più delicata per la comunità civile (che può attribuire un valore sacro ad alcuni luoghi di culto, considerati nella loro materialità) che per le comunità cristiane (la cui vita è invece centrata sulle azioni liturgiche e sulla santità delle persone, più che su una presunta sacralità di manufatti caduchi). L’intervento si chiude con un invito a ricomprendere il problema delle dismissioni delle chiese in un più ampio ragionamento sui fondamenti teologici dell’agire architettonico, teso tra la sacralizzazione delle realtà materiali proposta dalla Genesi (la stele di Giacobbe eretta a Betel) e l’attesa della nuova Gerusalemme descritta dall’Apocalisse, città ormai priva del tempio in quanto abitata da una presenza divina pervasiva, che rende ormai inutili gli edifici di culto. The paper aims to introduce some methodological considerations about the histories of church architecture, considering especially the end of worship activities and the dismissal of liturgical spaces. The line of reasoning moves from the desacralisation of the idea of worship places fostered by the early Christians: this option establish an inescapable heritage for history of liturgical architecture, founded on celebratory actions more than sacredness of artifacts. As churches are repeatedly reshaped following the mutation of rites and ecclesiologies, buildings live a plurality of temporal dimensions, not merely chronological, but also eschatological, liturgical/cyclical and factual (kairós): the dismissal of liturgical use is just one of the possible transformations, and is the expression of the ‘temporaneous’ condition of Christian architecture. Both the phenomena of secularisation of worship places and their desacralisation should be interpreted in the frame of this ‘plurality of times’ and histories; particularly, in last decades the desacralisation of churches seems to be more sensitive for civil society (that attributes sacred values to monuments in their concreteness) than religious communities (whose life is centered more on sacredness of liturgical action and on sanctity of people, than on supposed sacredness of fleeting artifacts). The paper ends inviting to consider the problem of churches’ dismissal under a wider reasoning about theological foundation of ‘architectural behavior’: the building activity is stretched between sacralisation of objects (the stele of Jacob erected in Betel) and the wait for the new Jerusalem, described by the Book of Revelation, that is the town devoid of temple and inhabited in a pervasive way by the divine presence, that make useless worship places.

Temps i història en relació al patrimony religiós en desús / Longhi, Andrea. - In: QÜESTIONS DE VIDA CRISTIANA. - ISSN 0214-7769. - STAMPA. - 254:marzo 2016(2016), pp. 63-79.

Temps i història en relació al patrimony religiós en desús

LONGHI, Andrea
2016

Abstract

Il contributo propone alcune riflessioni di metodo sulla storia dell’architettura di chiese, con particolare riferimento al tema della cessazione del culto e della dismissione delle aule liturgiche. Il ragionamento muove dall’approccio desacralizzante nei confronti dei luoghi di culto vissuto e teorizzato dal cristianesimo delle origini, opzione che costituisce un’eredità culturale ineludibile per la storia dell’architettura liturgica, fondata più sull’azione celebrativa che sulla sacralità dei manufatti. Siccome le chiese sono in continuazione rimodellate al variare dei riti e delle ecclesiologie, e siccome le architetture vivono in una pluralità di dimensioni temporali non meramente cronologiche (ossia escatologica, ciclica, evenemenziale), la cessazione dell’uso liturgico non è che una delle tante possibili trasformazioni e declinazioni della ‘temporaneità’ dell’architettura cristiana. Alla luce di tale pluralità di tempi e di storie, possono essere letti sia il fenomeno della secolarizzazione dei luoghi di culto, sia quello della loro de-sacralizzazione, dinamica che nei decenni recenti pare più delicata per la comunità civile (che può attribuire un valore sacro ad alcuni luoghi di culto, considerati nella loro materialità) che per le comunità cristiane (la cui vita è invece centrata sulle azioni liturgiche e sulla santità delle persone, più che su una presunta sacralità di manufatti caduchi). L’intervento si chiude con un invito a ricomprendere il problema delle dismissioni delle chiese in un più ampio ragionamento sui fondamenti teologici dell’agire architettonico, teso tra la sacralizzazione delle realtà materiali proposta dalla Genesi (la stele di Giacobbe eretta a Betel) e l’attesa della nuova Gerusalemme descritta dall’Apocalisse, città ormai priva del tempio in quanto abitata da una presenza divina pervasiva, che rende ormai inutili gli edifici di culto. The paper aims to introduce some methodological considerations about the histories of church architecture, considering especially the end of worship activities and the dismissal of liturgical spaces. The line of reasoning moves from the desacralisation of the idea of worship places fostered by the early Christians: this option establish an inescapable heritage for history of liturgical architecture, founded on celebratory actions more than sacredness of artifacts. As churches are repeatedly reshaped following the mutation of rites and ecclesiologies, buildings live a plurality of temporal dimensions, not merely chronological, but also eschatological, liturgical/cyclical and factual (kairós): the dismissal of liturgical use is just one of the possible transformations, and is the expression of the ‘temporaneous’ condition of Christian architecture. Both the phenomena of secularisation of worship places and their desacralisation should be interpreted in the frame of this ‘plurality of times’ and histories; particularly, in last decades the desacralisation of churches seems to be more sensitive for civil society (that attributes sacred values to monuments in their concreteness) than religious communities (whose life is centered more on sacredness of liturgical action and on sanctity of people, than on supposed sacredness of fleeting artifacts). The paper ends inviting to consider the problem of churches’ dismissal under a wider reasoning about theological foundation of ‘architectural behavior’: the building activity is stretched between sacralisation of objects (the stele of Jacob erected in Betel) and the wait for the new Jerusalem, described by the Book of Revelation, that is the town devoid of temple and inhabited in a pervasive way by the divine presence, that make useless worship places.
2016
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2016_QVC 254 articolo LONGHI.pdf

accesso aperto

Descrizione: articolo
Tipologia: 2. Post-print / Author's Accepted Manuscript
Licenza: Creative commons
Dimensione 8.16 MB
Formato Adobe PDF
8.16 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
2016_QVC-254_Sumari_p---g-3-4.pdf

accesso aperto

Descrizione: indice del fascicolo
Tipologia: Altro materiale allegato
Licenza: PUBBLICO - Tutti i diritti riservati
Dimensione 105.61 kB
Formato Adobe PDF
105.61 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2667626
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo