La mostra è una campionatura delle attività didattiche svolte negli ultimi quattro anni degli Atelier multidisciplinari “Riabitare le Alpi” (Corso di Laurea magistrale in architettura per la sostenibilità), “Costruire nel costruito” (Corso di Laurea in Architettura) e delle tesi di laurea del Politecnico di Torino sul territorio dell‘Alta Valle Grana. Hanno partecipato oltre trecento studenti, otto docenti, dodici borsisti e dieci tesisti, con la collaborazione del Comune di Castelmagno, Comune di Cuneo, Ecomuseo Terre del Castelmagno, Associazione Art.ur e il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Sociietà agricola Chandarfei. E’ presente una sezione sulla ricerca “Alpine CLE, Complex Landscape Environment, Campofei e le borgate di Castelmagno in Alta Valle Grana come sistema complesso. Mobilità sostenibile, turismo, produzione, cultura” nell’ambito del progetto “Torino e le Alpi” della Compagnia di San Paolo. Allo studio di fattibilità hanno partecipato tre ricercatori e il “Team Direct” del Politecnico di Torino. Innovativo l’approccio multidisciplinare a largo spettro. Le discipline della Composizione architettonica e urbana e della progettazione del paesaggio (Daniele Regis, coordinatore atelier e ricerca e curatore mostra), della Rappresentazione dell’architettura e dell’ambiente, modellazione e GIS (Nannina Spanò), della Sociologia dell’ambiente e del territorio (Roberta Novascone), della Storia dell‘architettura contemporanea (Alessandro Martini), della Storia del territorio (Daniela Ferrero, Laura Guardamagna), della Tecnologia dell‘architettura (Rossella Maspoli) e della Valutazione economica dei progetti (Cristina Coscia), sono state interpellate in processi congiunti sia per la ricerca di base che applicata. Le analisi sulla morfologia del paesaggio e uso del suolo, sull’armatura e infrastrutture di comunicazione, le risorse naturali, gli insediamenti e forme di aggregazione, i tipi edilizi, e particolari costruttivi sono state all’origine di un’ arricchimento delle carte regionali e hanno consentito di fotografare il passato e il presente del territorio della Alta Valle Grana e insieme di prefigurare scenari di valorizzazione per un progetto di “Marca territoriale.” Molti temi trattati: dalle “filiere corte” (sistema agrosilvopastorale e agronomico) all’accessibilità sostenibile, ai percorsi (della Resistenza, naturalistici, della religiosità), dalle energie rinnovabili (acqua, sole, eolico, mini e micro idro) alle cave di pietra, dagli approcci olistici alle scuole in quota, dalle attività sportive soft a quelle culturali, al lavoro e alle attività produttive, ai manuali di buone pratiche, alle mappe di comunità, alle applicazioni del piano paesistico regionale, agli strumenti per la redazione di piani recupero integrali, al restauro e al progetto di recupero del patrimonio architettonico. Innovativi anche i workshop con lavoro sul campo, i cantieri didattici , le mostre allestite in quota e a Cuneo con gli allestimenti urbani su “Paesaggi invisibili”, le analisi condotte sul campo con l’utilizzi di droni . Un patrimonio di studi, analisi, progetti che il Politecnico intende far conoscere e condividere con le comunità e in processi partecipativi per favorire lo sviluppo locale.
RIABITARE IL PAESAGGIO ALPINO. RICERCHE, ATELIER MULTIDISCIPLINARI E TESI DI LAUREA PER LE TERRE ALTE. PREMIO TESI DI LAUREA ALDO BARBERIS / Regis, Daniele. - STAMPA. - (2016).
RIABITARE IL PAESAGGIO ALPINO. RICERCHE, ATELIER MULTIDISCIPLINARI E TESI DI LAUREA PER LE TERRE ALTE. PREMIO TESI DI LAUREA ALDO BARBERIS
REGIS, DANIELE
2016
Abstract
La mostra è una campionatura delle attività didattiche svolte negli ultimi quattro anni degli Atelier multidisciplinari “Riabitare le Alpi” (Corso di Laurea magistrale in architettura per la sostenibilità), “Costruire nel costruito” (Corso di Laurea in Architettura) e delle tesi di laurea del Politecnico di Torino sul territorio dell‘Alta Valle Grana. Hanno partecipato oltre trecento studenti, otto docenti, dodici borsisti e dieci tesisti, con la collaborazione del Comune di Castelmagno, Comune di Cuneo, Ecomuseo Terre del Castelmagno, Associazione Art.ur e il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Sociietà agricola Chandarfei. E’ presente una sezione sulla ricerca “Alpine CLE, Complex Landscape Environment, Campofei e le borgate di Castelmagno in Alta Valle Grana come sistema complesso. Mobilità sostenibile, turismo, produzione, cultura” nell’ambito del progetto “Torino e le Alpi” della Compagnia di San Paolo. Allo studio di fattibilità hanno partecipato tre ricercatori e il “Team Direct” del Politecnico di Torino. Innovativo l’approccio multidisciplinare a largo spettro. Le discipline della Composizione architettonica e urbana e della progettazione del paesaggio (Daniele Regis, coordinatore atelier e ricerca e curatore mostra), della Rappresentazione dell’architettura e dell’ambiente, modellazione e GIS (Nannina Spanò), della Sociologia dell’ambiente e del territorio (Roberta Novascone), della Storia dell‘architettura contemporanea (Alessandro Martini), della Storia del territorio (Daniela Ferrero, Laura Guardamagna), della Tecnologia dell‘architettura (Rossella Maspoli) e della Valutazione economica dei progetti (Cristina Coscia), sono state interpellate in processi congiunti sia per la ricerca di base che applicata. Le analisi sulla morfologia del paesaggio e uso del suolo, sull’armatura e infrastrutture di comunicazione, le risorse naturali, gli insediamenti e forme di aggregazione, i tipi edilizi, e particolari costruttivi sono state all’origine di un’ arricchimento delle carte regionali e hanno consentito di fotografare il passato e il presente del territorio della Alta Valle Grana e insieme di prefigurare scenari di valorizzazione per un progetto di “Marca territoriale.” Molti temi trattati: dalle “filiere corte” (sistema agrosilvopastorale e agronomico) all’accessibilità sostenibile, ai percorsi (della Resistenza, naturalistici, della religiosità), dalle energie rinnovabili (acqua, sole, eolico, mini e micro idro) alle cave di pietra, dagli approcci olistici alle scuole in quota, dalle attività sportive soft a quelle culturali, al lavoro e alle attività produttive, ai manuali di buone pratiche, alle mappe di comunità, alle applicazioni del piano paesistico regionale, agli strumenti per la redazione di piani recupero integrali, al restauro e al progetto di recupero del patrimonio architettonico. Innovativi anche i workshop con lavoro sul campo, i cantieri didattici , le mostre allestite in quota e a Cuneo con gli allestimenti urbani su “Paesaggi invisibili”, le analisi condotte sul campo con l’utilizzi di droni . Un patrimonio di studi, analisi, progetti che il Politecnico intende far conoscere e condividere con le comunità e in processi partecipativi per favorire lo sviluppo locale.File | Dimensione | Formato | |
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