L’introduzione di acceleratori di particelle ad elevata energia, come il Large Hardon Collider (LHC) realizzato al CERN, ha richiesto lo sviluppo di metodi avanzati per predire il comportamento di particolari dispositivi che possono essere soggetti all’impatto con il fascio di particelle, e che, quindi, sono progettati per operare in un ambiente estremamente radioattivo e fortemente sollecitato da un punto di vista termo-strutturale. I materiali coinvolti devono soddisfare una serie di requisiti, quali: elevata resistenza, buona duttilità alle alte velocità di deformazione ed elevata stabilità alle alte temperature, oltre ad una buona resistenza alla corrosione e agli ambienti radioattivi. Ne deriva che i metalli refrattari e le loro leghe risultano essere degli ottimi canditati e lo studio del loro comportamento meccanico deve essere effettuato in un ampio intervallo di velocità di deformazione e di temperature.

STUDIO DEL COMPORTAMENTO DI METALLI REFRATTARI AD ELEVATI STRAIN-RATE E TEMPERATURE / Carra, Federico; Fichera, Claudio; Scapin, Martina. - ELETTRONICO. - (2015). (Intervento presentato al convegno 44° Convegno Nazionale Associazione Italiana per l'Analisi delle Sollecitazioni tenutosi a Messina (Italia) nel 2-5 Settembre 2015).

STUDIO DEL COMPORTAMENTO DI METALLI REFRATTARI AD ELEVATI STRAIN-RATE E TEMPERATURE

CARRA, FEDERICO;FICHERA, CLAUDIO;SCAPIN, MARTINA
2015

Abstract

L’introduzione di acceleratori di particelle ad elevata energia, come il Large Hardon Collider (LHC) realizzato al CERN, ha richiesto lo sviluppo di metodi avanzati per predire il comportamento di particolari dispositivi che possono essere soggetti all’impatto con il fascio di particelle, e che, quindi, sono progettati per operare in un ambiente estremamente radioattivo e fortemente sollecitato da un punto di vista termo-strutturale. I materiali coinvolti devono soddisfare una serie di requisiti, quali: elevata resistenza, buona duttilità alle alte velocità di deformazione ed elevata stabilità alle alte temperature, oltre ad una buona resistenza alla corrosione e agli ambienti radioattivi. Ne deriva che i metalli refrattari e le loro leghe risultano essere degli ottimi canditati e lo studio del loro comportamento meccanico deve essere effettuato in un ampio intervallo di velocità di deformazione e di temperature.
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