Rielaborazione della relazione tenuta alla quarta edizione della "Tre giornate di architettura (3GA)" promossa dall'Ordine degli Archiitetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pistoia. Se la frammentazione sembra essere il carattere distintivo della metropoli contemporanea, le aree libere residue dei territori dello sprawl appaiono indubbiamente ambiti privilegiati d’intervento, in quanto spazi del degrado ambientale (e sociale), ma anche occasioni per un ripensamento del progetto di parti di città, di cui quelle aree abbandonate, inutilizzate, degradate, possono - e devono - divenire risorsa, patrimonio disponibile per sperimentazioni innovative. Può trattarsi di aree vicine e/o intercluse nelle reti delle infrastrutture, di aree di soglia urbana fra differenti territori (fisici e sociali), di scarti urbani derivati dalla deregulation edilizia, di aree abbandonate dalla delocalizzazione industriale: in ogni caso si potrebbe parlare di spazi dell'in-between, del "fra", dell'entre-deux, per indicare non solo lo spazio situato "in mezzo" fra entità distinte e diverse, ma anche - secondo la sua etimologia originaria - il luogo contestuale di separazione e approssimazione, prestandosi a sottolineare la distanza esistente tra due luoghi e la loro prossimità, la similarità e la differenza. In quanto spazio dell'interstizio e dell'intervallo, l'in-between può rappresentare l'unico modo per uscire dal dualismo e aprire il progetto allo spazio empirico e progettuale della relazionalità, della metamorfosi e del divenire. Partendo dal significato fisico e concettuale dell'in-between, la relazione ha indicato alcune scelte progettuali che, in situazioni diverse, possono configurare questi spazi di soglia quali luoghi privilegiati d'intervento e, attraverso un'attitudine-rimedio "omeopatico", raccontare la trasformazione in-divenire dei territori della contemporaneità.

Le metamorfosi dei territori dell'architettura. L'in-between come spazio del progetto / Gregory, P. - In: Comunicare la trasformazione / P. Caggiano, F. Gorgeri (a cura di). - STAMPA. - Firenze : Edifir Edizioni Firenze, 2015. - ISBN 9788879707473. - pp. 63-75

Le metamorfosi dei territori dell'architettura. L'in-between come spazio del progetto

Gregory, P.
2015

Abstract

Rielaborazione della relazione tenuta alla quarta edizione della "Tre giornate di architettura (3GA)" promossa dall'Ordine degli Archiitetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pistoia. Se la frammentazione sembra essere il carattere distintivo della metropoli contemporanea, le aree libere residue dei territori dello sprawl appaiono indubbiamente ambiti privilegiati d’intervento, in quanto spazi del degrado ambientale (e sociale), ma anche occasioni per un ripensamento del progetto di parti di città, di cui quelle aree abbandonate, inutilizzate, degradate, possono - e devono - divenire risorsa, patrimonio disponibile per sperimentazioni innovative. Può trattarsi di aree vicine e/o intercluse nelle reti delle infrastrutture, di aree di soglia urbana fra differenti territori (fisici e sociali), di scarti urbani derivati dalla deregulation edilizia, di aree abbandonate dalla delocalizzazione industriale: in ogni caso si potrebbe parlare di spazi dell'in-between, del "fra", dell'entre-deux, per indicare non solo lo spazio situato "in mezzo" fra entità distinte e diverse, ma anche - secondo la sua etimologia originaria - il luogo contestuale di separazione e approssimazione, prestandosi a sottolineare la distanza esistente tra due luoghi e la loro prossimità, la similarità e la differenza. In quanto spazio dell'interstizio e dell'intervallo, l'in-between può rappresentare l'unico modo per uscire dal dualismo e aprire il progetto allo spazio empirico e progettuale della relazionalità, della metamorfosi e del divenire. Partendo dal significato fisico e concettuale dell'in-between, la relazione ha indicato alcune scelte progettuali che, in situazioni diverse, possono configurare questi spazi di soglia quali luoghi privilegiati d'intervento e, attraverso un'attitudine-rimedio "omeopatico", raccontare la trasformazione in-divenire dei territori della contemporaneità.
2015
9788879707473
Comunicare la trasformazione
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