Per contribuire a consolidare e strutturare una pratica urbanistica sempre più orientata a definire la qualità dei processi per arrivare a una qualità del prodotto (la città), AUDIS ha elaborato nel 2008 la Carta della Rigenerazione Urbana dalla quale ha poi derivato il Protocollo della Rigenerazione Urbana1 articolato in due parti: la Matrice della qualità urbana e una proposta di ristrutturazione delle procedure amministrative. L’articolo presenta e analizza la Matrice che si articola in nove qualità che tutti i piani/progetto di scala urbana dovrebbero dimostrare di aver considerato. Queste qualità (urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica) non definiscono le soluzioni progettuali da utilizzare, ma aiutano a tenere in considerazione tutti gli elementi necessari a definire un progetto focalizzato sulla qualità di vita degli abitanti. La Matrice, elaborata a partire dall’osservazione di Carte e Protocolli internazionali che hanno saputo, a scale diverse, indirizzare le politiche pubbliche in materia di città e territorio, ha come riferimento culturale la città europea densa e nasce dalla necessità di definire strumenti innovativi per migliorare la qualità degli interventi di rigenerazione urbana. A tal fine è possibile individuare tre aree di innovazione all’interno della cultura urbanistica italiana nel corso degli ultimi vent’anni: la strumentazione urbanistica, gli attori in campo e le forme di collaborazione tra pubblico e privato. Si tratta ora di sviluppare una strumentazione amministrativa che permetta di passare dalla logica dello standard alla logica della prestazione e che diventi strumento di governance e di accompagnamento alla definizione dei progetti di rigenerazione urbana. La Matrice è composta da una Carta di Identità dell’intervento che ne riassume le principali caratteristiche tecniche e dalle nove qualità sopraccitate che vengono descritte attraverso criteri e parametri che ne mettono in evidenza gli elementi caratterizzanti. La definizione degli obiettivi di interesse pubblici (target) relativi ad ogni criterio è a cura dell’amministrazione, mentre la descrizione degli elementi del progetto che esplicitano i diversi parametri è a cura del proponente. L’articolo discute criticamente le prime applicazioni della Matrice, come nel caso di Roma Capitale, che mettono in evidenza la necessità di dotarsi di strumenti di governance e di apportare alcune innovazioni nell’organizzazione dell’iter amministrativo di definizione e approvazione dei progetti di scala urbana. L’esperienza dimostra, infatti, quanto sia necessario consolidare e migliorare la costruttiva collaborazione tra pubblico e privato che si scontra, ancora oggi, con una certa resistenza all’innovazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. L’articolo è pubblicato sulla rivista Valori e Valutazione che è rivista di classe A per il settore 08/D1, è Open Access e dotata di procedimento di selezione peer review.

La matrice della qualità urbana di Audis per la definizione e valutazione dei progetti urbani complessi / Barosio, Michela; Dragotto, Marina. - In: VALORI E VALUTAZIONI. - ISSN 2036-2404. - anno VIII:14(2015), pp. 17-24.

La matrice della qualità urbana di Audis per la definizione e valutazione dei progetti urbani complessi

BAROSIO, MICHELA;
2015

Abstract

Per contribuire a consolidare e strutturare una pratica urbanistica sempre più orientata a definire la qualità dei processi per arrivare a una qualità del prodotto (la città), AUDIS ha elaborato nel 2008 la Carta della Rigenerazione Urbana dalla quale ha poi derivato il Protocollo della Rigenerazione Urbana1 articolato in due parti: la Matrice della qualità urbana e una proposta di ristrutturazione delle procedure amministrative. L’articolo presenta e analizza la Matrice che si articola in nove qualità che tutti i piani/progetto di scala urbana dovrebbero dimostrare di aver considerato. Queste qualità (urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica) non definiscono le soluzioni progettuali da utilizzare, ma aiutano a tenere in considerazione tutti gli elementi necessari a definire un progetto focalizzato sulla qualità di vita degli abitanti. La Matrice, elaborata a partire dall’osservazione di Carte e Protocolli internazionali che hanno saputo, a scale diverse, indirizzare le politiche pubbliche in materia di città e territorio, ha come riferimento culturale la città europea densa e nasce dalla necessità di definire strumenti innovativi per migliorare la qualità degli interventi di rigenerazione urbana. A tal fine è possibile individuare tre aree di innovazione all’interno della cultura urbanistica italiana nel corso degli ultimi vent’anni: la strumentazione urbanistica, gli attori in campo e le forme di collaborazione tra pubblico e privato. Si tratta ora di sviluppare una strumentazione amministrativa che permetta di passare dalla logica dello standard alla logica della prestazione e che diventi strumento di governance e di accompagnamento alla definizione dei progetti di rigenerazione urbana. La Matrice è composta da una Carta di Identità dell’intervento che ne riassume le principali caratteristiche tecniche e dalle nove qualità sopraccitate che vengono descritte attraverso criteri e parametri che ne mettono in evidenza gli elementi caratterizzanti. La definizione degli obiettivi di interesse pubblici (target) relativi ad ogni criterio è a cura dell’amministrazione, mentre la descrizione degli elementi del progetto che esplicitano i diversi parametri è a cura del proponente. L’articolo discute criticamente le prime applicazioni della Matrice, come nel caso di Roma Capitale, che mettono in evidenza la necessità di dotarsi di strumenti di governance e di apportare alcune innovazioni nell’organizzazione dell’iter amministrativo di definizione e approvazione dei progetti di scala urbana. L’esperienza dimostra, infatti, quanto sia necessario consolidare e migliorare la costruttiva collaborazione tra pubblico e privato che si scontra, ancora oggi, con una certa resistenza all’innovazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. L’articolo è pubblicato sulla rivista Valori e Valutazione che è rivista di classe A per il settore 08/D1, è Open Access e dotata di procedimento di selezione peer review.
2015
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