Ripercorrendo alcuni momenti dell'estetica del sublime - dallo Pseudo- Longino al Burke, da Kant a Freud, sino alle interpretazioni di Lyotard - il saggio sottolinea come la dimensione sublime di alcune architetture recenti - dalla drammatica iconoclastia di Libeskind alla “visione rovesciata” di Eisenman, dall'engagement dégagé di Gehry alla perturbante semplicità di Zumthor, sino alla “estetica del miracolo” di Nouvel - derivi, secondo la stessa etimologia del termine "sublime", dall'esigenza di cercare nuovi orizzonti del pensiero in rapporto alla destabilizzazione del mondo circostante. L'articolo è stato ripubblicato, nella sua parte iniziale, sul Numero speciale: 50 anni di Op. cit., n. 151, settembre 2014, p. 67, in cui sono raccolti i più importanti contributi apparsi sulla rivista dall'anno della sua fondazione nel 1964.
Nescio quid: riflessi del sublime nell'architettura contemporanea / Gregory, Paola. - In: OP. CIT.. - ISSN 0030-3305. - STAMPA. - 142, settembre 2011(2011), pp. 5-21.
Nescio quid: riflessi del sublime nell'architettura contemporanea
GREGORY, PAOLA
2011
Abstract
Ripercorrendo alcuni momenti dell'estetica del sublime - dallo Pseudo- Longino al Burke, da Kant a Freud, sino alle interpretazioni di Lyotard - il saggio sottolinea come la dimensione sublime di alcune architetture recenti - dalla drammatica iconoclastia di Libeskind alla “visione rovesciata” di Eisenman, dall'engagement dégagé di Gehry alla perturbante semplicità di Zumthor, sino alla “estetica del miracolo” di Nouvel - derivi, secondo la stessa etimologia del termine "sublime", dall'esigenza di cercare nuovi orizzonti del pensiero in rapporto alla destabilizzazione del mondo circostante. L'articolo è stato ripubblicato, nella sua parte iniziale, sul Numero speciale: 50 anni di Op. cit., n. 151, settembre 2014, p. 67, in cui sono raccolti i più importanti contributi apparsi sulla rivista dall'anno della sua fondazione nel 1964.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2617045
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