Come riportato nella citazione di Letellier, fatta nell’ambito del progetto RecorDIM2, la raccolta delle informazioni e dei dati su un bene culturale, non è un aspetto secondario del processo di conservazione e di tutela del bene, ma ne è parte integrante e fondamentale. Partendo, quindi, dal presupposto che le politiche di conservazione non si possono considerare concluse al termine dei lavori di restauro, ma devono forzatamente proseguire al fine di garantire corretti ed efficaci interventi di manutenzione e monitoraggio dei beni culturali, l’azione di raccolta ragionata dei dati e delle informazioni, diviene condizione indispensabile se si vogliono scongiurare o ritardare quanto più possibile gli interventi di restauro che, comunque sia, hanno spesso e inevitabilmente carattere invasivo. Il lavoro che segue, derivando da tali considerazioni, individua nella tecnologia informatica lo strumento necessario e più efficace per governare i processi di conoscenza e monitoraggio dei beni culturali; ed attraverso la disamina di alcune applicazioni specifiche si pone come obiettivo finale la definizione di alcune linee guida, riferite alla raccolta ed alla gestione dei dati di un bene culturale architettonico, unitamente ad un tentativo pratico di applicazione, delle regole individuate, al caso del Castello di Serralunga D’Alba (CN).

La raccolta ragionata dei dati e delle informazioni per la gestione , l a manutenzione ed il monitoraggio dei beni culturali architettonici / Esposito, Salvatore. - STAMPA. - (2013). [10.6092/polito/porto/2510123]

La raccolta ragionata dei dati e delle informazioni per la gestione , l a manutenzione ed il monitoraggio dei beni culturali architettonici.

ESPOSITO, SALVATORE
2013

Abstract

Come riportato nella citazione di Letellier, fatta nell’ambito del progetto RecorDIM2, la raccolta delle informazioni e dei dati su un bene culturale, non è un aspetto secondario del processo di conservazione e di tutela del bene, ma ne è parte integrante e fondamentale. Partendo, quindi, dal presupposto che le politiche di conservazione non si possono considerare concluse al termine dei lavori di restauro, ma devono forzatamente proseguire al fine di garantire corretti ed efficaci interventi di manutenzione e monitoraggio dei beni culturali, l’azione di raccolta ragionata dei dati e delle informazioni, diviene condizione indispensabile se si vogliono scongiurare o ritardare quanto più possibile gli interventi di restauro che, comunque sia, hanno spesso e inevitabilmente carattere invasivo. Il lavoro che segue, derivando da tali considerazioni, individua nella tecnologia informatica lo strumento necessario e più efficace per governare i processi di conoscenza e monitoraggio dei beni culturali; ed attraverso la disamina di alcune applicazioni specifiche si pone come obiettivo finale la definizione di alcune linee guida, riferite alla raccolta ed alla gestione dei dati di un bene culturale architettonico, unitamente ad un tentativo pratico di applicazione, delle regole individuate, al caso del Castello di Serralunga D’Alba (CN).
2013
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
PHD_Esposito2013.pdf

Open Access dal 02/07/2014

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Creative commons
Dimensione 6.55 MB
Formato Adobe PDF
6.55 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2510123
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo