Lungo un’immaginaria linea di sezione di ottantaquattro chilometri tracciata da Torino a Cuneo, riconosciuta sul terreno nella SS.20 “del colle di Tenda e di Valle Roja”, la ricerca ha condotto un’esplorazione dei paesaggi del Piemonte contemporaneo che è stata insieme interrogazione sui modi possibili di un progetto di architettura capace di interagire con le domande inedite di un territorio emergente, in cui la dispersione erode ogni mito di conservazione e l’autonomia ogni pretesa di regola esterna. Ne è uscita una sorta di fenomenologia di forme, oggetti e soggetti della costruzione del territorio vista e letta come progetto. Uscendo dalla constatazione del disordine come assenza di progetto, la ricerca ha inseguito le mille sottili tracce depositate dalla storia nel suolo attraverso trasformazioni e mutazioni recenti, ricostruendone matrici disciplinari, tipologie, codici linguistici, canali di circolazione, attori e strategie di un paesaggio letto come processo, in cui il tumulto dell’oggi si inscrive nei cambiamenti e nelle rotture della lunga durata.

PAESAGGI DI CONFINE. Progetto e costruzione del territorio nella pianura piemontese / Robiglio, Matteo. - (1996).

PAESAGGI DI CONFINE. Progetto e costruzione del territorio nella pianura piemontese.

ROBIGLIO, MATTEO
1996

Abstract

Lungo un’immaginaria linea di sezione di ottantaquattro chilometri tracciata da Torino a Cuneo, riconosciuta sul terreno nella SS.20 “del colle di Tenda e di Valle Roja”, la ricerca ha condotto un’esplorazione dei paesaggi del Piemonte contemporaneo che è stata insieme interrogazione sui modi possibili di un progetto di architettura capace di interagire con le domande inedite di un territorio emergente, in cui la dispersione erode ogni mito di conservazione e l’autonomia ogni pretesa di regola esterna. Ne è uscita una sorta di fenomenologia di forme, oggetti e soggetti della costruzione del territorio vista e letta come progetto. Uscendo dalla constatazione del disordine come assenza di progetto, la ricerca ha inseguito le mille sottili tracce depositate dalla storia nel suolo attraverso trasformazioni e mutazioni recenti, ricostruendone matrici disciplinari, tipologie, codici linguistici, canali di circolazione, attori e strategie di un paesaggio letto come processo, in cui il tumulto dell’oggi si inscrive nei cambiamenti e nelle rotture della lunga durata.
1996
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