L’ipotesi che lo scritto avanza riguarda la possibilità di costruire cartografie orientate al progetto architettonico del territorio. Questa direzione di ricerca ha come obiettivo la produzione di carte la cui struttura e le cui codifiche tecniche e grafiche assumano, quale condizione per la definizione di regole progettuali alla scala territoriale, quella pluralità di problemi e di attori ad essi connessi che formano oggi il quadro imprescindibile per operare in termini partecipativi sulle trasformazioni fisiche del territorio. Se la sfida è misurarsi positivamente con la molteplicità e la complessità dei processi, lo spazio cartografico può diventare non solo lo spazio dentro al quale gli immaginari dei diversi attori implicati nel disegno del territorio trovano una traduzione architettonica e identitaria, cioè si territorializzano nelle forme che la carta imprime alla Terra, ma lo spazio cartografico è anche lo spazio dentro il quale questi immaginari identitari trovano forme e tecniche di reciproca compresenza, cioè si stratificano nella struttura molteplice della carta. Lo scritto, prendendo le mosse dalla decostruzione epistemologica delle cartografie tecniche sulle quali oggi si fondano le principali operazioni di pianificazione e di disegno del territorio (Carte tecniche regionali, Carte tecniche comunali, ecc.), indaga la struttura stratificata e multi-problematica di questi strumenti cartografici appoggiandosi a sperimentazioni intraprese nell’ambito di alcune ricerche svolte presso il Politecnico di Torino. In particolare lo scritto studia, sulla base di un’indagine sulla tecniche della cartografia e della stratigrafia archeologica, le forme di questa stratificazione, le regole di sovrapposizione, le superfici di contatto, le molteplici interpretazioni degli stessi oggetti, con l’obiettivo della costruzione di un supporto partecipativo attraverso il quale i diversi attori possano confrontarsi non solo da un punto di vista ideologico e programmatico ma soprattutto sulla base delle ricadute fisiche e architettoniche dei loro immaginari territoriali. In particolare lo scritto si articola in tre parti: la prima, sulla base del dibattito relativo agli statuti epistemologici della carta, indaga i caratteri costruttivi dello spazio cartografico con particolare riferimento alla struttura delle attuali cartografie tecniche; la seconda esplora le potenzialità operative di una cartografia orientata al progetto che, costruita secondo principi stratigrafici, possa costituire uno strumento efficace nei processi di progetto partecipativo; la terza presenta i risultati di una sperimentazione cartografica condotta all’interno di una ricerca sugli insediamenti fluviali in relazione con il Parco fluviale del Po tratto torinese.

Stratigrafie del presente. Cartografie orientate al progetto architettonico del territorio / Palma, Riccardo. - STAMPA. - (2010), pp. 212-228. (Intervento presentato al convegno Le sfide cartografiche : movimento partecipazione rischio tenutosi a Bergamo nel 23-24 aprile 2009).

Stratigrafie del presente. Cartografie orientate al progetto architettonico del territorio

PALMA, Riccardo
2010

Abstract

L’ipotesi che lo scritto avanza riguarda la possibilità di costruire cartografie orientate al progetto architettonico del territorio. Questa direzione di ricerca ha come obiettivo la produzione di carte la cui struttura e le cui codifiche tecniche e grafiche assumano, quale condizione per la definizione di regole progettuali alla scala territoriale, quella pluralità di problemi e di attori ad essi connessi che formano oggi il quadro imprescindibile per operare in termini partecipativi sulle trasformazioni fisiche del territorio. Se la sfida è misurarsi positivamente con la molteplicità e la complessità dei processi, lo spazio cartografico può diventare non solo lo spazio dentro al quale gli immaginari dei diversi attori implicati nel disegno del territorio trovano una traduzione architettonica e identitaria, cioè si territorializzano nelle forme che la carta imprime alla Terra, ma lo spazio cartografico è anche lo spazio dentro il quale questi immaginari identitari trovano forme e tecniche di reciproca compresenza, cioè si stratificano nella struttura molteplice della carta. Lo scritto, prendendo le mosse dalla decostruzione epistemologica delle cartografie tecniche sulle quali oggi si fondano le principali operazioni di pianificazione e di disegno del territorio (Carte tecniche regionali, Carte tecniche comunali, ecc.), indaga la struttura stratificata e multi-problematica di questi strumenti cartografici appoggiandosi a sperimentazioni intraprese nell’ambito di alcune ricerche svolte presso il Politecnico di Torino. In particolare lo scritto studia, sulla base di un’indagine sulla tecniche della cartografia e della stratigrafia archeologica, le forme di questa stratificazione, le regole di sovrapposizione, le superfici di contatto, le molteplici interpretazioni degli stessi oggetti, con l’obiettivo della costruzione di un supporto partecipativo attraverso il quale i diversi attori possano confrontarsi non solo da un punto di vista ideologico e programmatico ma soprattutto sulla base delle ricadute fisiche e architettoniche dei loro immaginari territoriali. In particolare lo scritto si articola in tre parti: la prima, sulla base del dibattito relativo agli statuti epistemologici della carta, indaga i caratteri costruttivi dello spazio cartografico con particolare riferimento alla struttura delle attuali cartografie tecniche; la seconda esplora le potenzialità operative di una cartografia orientata al progetto che, costruita secondo principi stratigrafici, possa costituire uno strumento efficace nei processi di progetto partecipativo; la terza presenta i risultati di una sperimentazione cartografica condotta all’interno di una ricerca sugli insediamenti fluviali in relazione con il Parco fluviale del Po tratto torinese.
2010
9788876634475
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