Il contributo parte dall'ipotesi di considerare il museo come un racconto, che si sviluppa attraverso una serie di capitoli, dedicati ad illustrare la missione del museo,il significato delle raccolte, gli obiettivi di conservazione e di recupero di testimonianze del passato, il tutto valendosi di modi e di tecniche espositive di commento studiate con grande attenzione all’aspetto comunicativo. Se quindi il percorso vuole “parlare “ a tutti, deve trovare mezzi espressivi e valersi di tecniche comunicative che lo rendano al tempo stesso supporto non discriminante ma anche elemento di tutela del sito . Possiamo concludere quindi che l’allestimento può essere considerato come un racconto durevole o effimero, che alterna nella sua trama diversi personaggi : -la rovina nascosta -la rovina visibile -il sito Entrambi i temi, quello della conoscenza e quello della comunicazione, sono da sviluppare attraverso precise fasi di progetto: 1-proporre un tracciato ben articolato che diventi un' occasione per “ avvicinarsi “ ai singoli reperti, guardarli, toccarli (visione e tatto possono avvenire sia a livello dello spazio espositivo attraverso cui passa il percorso, ma anche a quote diverse. per esempio, in presenza di reperti di grandi Nell’allestimento il percorso-racconto diventa così uno strumento di grande importanza, sia come dimensioni, con passerelle, sbalzi, balconate, gallerie , punti alti della sala, atti a rendere possibile la visione ravvicinata dei dettagli del pezzo, altrimenti non visibili, stanti le dimensioni. 2-dotare il percorso di attrezzature di tipo scenografico ( corpi illuminanti, schermi,avatar, casse acustiche e quant'altro ) in modo che il percorso diventi al tempo stesso sequenza scenografica e supporto di scenografie The contribution develops the hypothesis to consider the museum as a story that develops through a series of chapters dedicated to explaining the mission of the museum, the significance of the collections, the objectives of conservation and recovery of evidence from the past , all making use of display techniques and ways to comment studied with great attention to communication. If then the path wants to "talk" at all, must find means of expression and make use of communication techniques that make it at the same time supporting non-discriminatory element but also the protection of the site. We can therefore conclude that the formulation can be considered as a story lasting or ephemeral, alternating different characters in his story: -ruin hidden -ruin visible on-site Both themes, that of knowledge and that of communication are being developed through specific phases of the project: 1-propose a well-articulated path to become an 'opportunity to "get closer" to the individual findings, looking at them, touch them (vision and touch can be done both at the exhibition space through which the path, but also at different heights. For example, in the presence of remains of large Arranged in a path-story becomes a very important tool, both in size, with walkways, overhangs, balconies, galleries, high points of the room, which render possible the close-up view of the details of the piece , otherwise invisible, given the size. 2-equip the scenic route type equipment (lighting, screens, avatars, speakers and so on) so that the path becomes at the same time sequence of spectacular scenery and support sets.

Il percorso racconta / Vaudetti, Marco - In: Palestrina, la Città e il Tempio / G. CELADA;C.GENTILINI; C. MARTINELLI. - STAMPA. - SANTARCANGELO DI ROMAGNA : Maggioli Editore, 2009. - ISBN 9788838743382. - pp. 187-197

Il percorso racconta

VAUDETTI, Marco
2009

Abstract

Il contributo parte dall'ipotesi di considerare il museo come un racconto, che si sviluppa attraverso una serie di capitoli, dedicati ad illustrare la missione del museo,il significato delle raccolte, gli obiettivi di conservazione e di recupero di testimonianze del passato, il tutto valendosi di modi e di tecniche espositive di commento studiate con grande attenzione all’aspetto comunicativo. Se quindi il percorso vuole “parlare “ a tutti, deve trovare mezzi espressivi e valersi di tecniche comunicative che lo rendano al tempo stesso supporto non discriminante ma anche elemento di tutela del sito . Possiamo concludere quindi che l’allestimento può essere considerato come un racconto durevole o effimero, che alterna nella sua trama diversi personaggi : -la rovina nascosta -la rovina visibile -il sito Entrambi i temi, quello della conoscenza e quello della comunicazione, sono da sviluppare attraverso precise fasi di progetto: 1-proporre un tracciato ben articolato che diventi un' occasione per “ avvicinarsi “ ai singoli reperti, guardarli, toccarli (visione e tatto possono avvenire sia a livello dello spazio espositivo attraverso cui passa il percorso, ma anche a quote diverse. per esempio, in presenza di reperti di grandi Nell’allestimento il percorso-racconto diventa così uno strumento di grande importanza, sia come dimensioni, con passerelle, sbalzi, balconate, gallerie , punti alti della sala, atti a rendere possibile la visione ravvicinata dei dettagli del pezzo, altrimenti non visibili, stanti le dimensioni. 2-dotare il percorso di attrezzature di tipo scenografico ( corpi illuminanti, schermi,avatar, casse acustiche e quant'altro ) in modo che il percorso diventi al tempo stesso sequenza scenografica e supporto di scenografie The contribution develops the hypothesis to consider the museum as a story that develops through a series of chapters dedicated to explaining the mission of the museum, the significance of the collections, the objectives of conservation and recovery of evidence from the past , all making use of display techniques and ways to comment studied with great attention to communication. If then the path wants to "talk" at all, must find means of expression and make use of communication techniques that make it at the same time supporting non-discriminatory element but also the protection of the site. We can therefore conclude that the formulation can be considered as a story lasting or ephemeral, alternating different characters in his story: -ruin hidden -ruin visible on-site Both themes, that of knowledge and that of communication are being developed through specific phases of the project: 1-propose a well-articulated path to become an 'opportunity to "get closer" to the individual findings, looking at them, touch them (vision and touch can be done both at the exhibition space through which the path, but also at different heights. For example, in the presence of remains of large Arranged in a path-story becomes a very important tool, both in size, with walkways, overhangs, balconies, galleries, high points of the room, which render possible the close-up view of the details of the piece , otherwise invisible, given the size. 2-equip the scenic route type equipment (lighting, screens, avatars, speakers and so on) so that the path becomes at the same time sequence of spectacular scenery and support sets.
2009
9788838743382
Palestrina, la Città e il Tempio
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