L’abusivismo, nella forma del costruire per necessità, riguarda oggi, comunità immigrate in condizioni di disagio abitativo, a causa dell’incapacità economica di accedere al mercato ed anche della costrizione sociale dovuta al crearsi di pregiudizi socio-etnici, che costringono in modo diffuso alla ghettizzazione o all’invisibilità abitativa, all’interno di quartieri già insediati. L’abusivismo come prassi dell’abitare inferiore ed alternativo si caratterizza per stilemi etnici e sociali, per forme ed oggetti, ma anche per le prassi d’uso degli spazi pubblici, che contraddistinguono in modo riconosciuto i comportamenti di una comunità o il modo informale di creazione di gruppi sociali attraverso nuove pratiche urbane che, in quanto non riconosciute, sono direttamente considerate abusive. Secondo questi approcci, vengono esaminate le esperienze di progettazione partecipata degli ultimi decenni in Europa, ponendo indicazioni di processo e di scenari per affrontare le pratiche dell’abusivismo. Il tema del consenso e della gestione del conflitto nell'emergenza, che comporta un percorso difficile, ma fondamentale per dare risposte concrete e condivise, affrontando gli ostacoli di tipo urbanistico, per il reperimento di aree e l’edificazione stabile, per la dotazione di infrastrutture urbane di base e di luoghi di aggregazione sociale, affrontato in diverse esperienze sul nomadismo e le comunità Rom in Italia, come sulle città dell'est europeo ad elevato inurbamento, ad esempio la periferia settentrionale di Tirana. Gli spazi dell’abuso sono in rapida e mutevole trasformazione, in una prospettiva di apertura dell’ “intimità pubblica”, come afferma Bartolomeo Pietromarchi, in cui l’intervento di mediazione culturale, di progettazione architettonica dal basso e di creazione artistica può affrontare oggi - alla piccola scala, ma su questioni di valenza sociale e politica per un territorio – i temi della presa di coscienza dell’abuso, della creazione di una nuova identità comunitaria, dell’autocostruzione, della valorizzazione e della concertazione fra privato e pubblico. The unauthorized building - in the form of building by necessity - is concerned, today, immigrant communities in poor housing conditions, due to economic inability to access the housing market and also because of social constraints caused to the emergence of socio-ethnic prejudices, which oblige to spread the invisibility or marginalization housing, within neighborhoods already settled. The unauthorized building, the practice of living in the lower classes, is characterized by social and ethnic styles to shapes and objects, but also for the practice of using public spaces; these are the distinctive behavior of a community or, informally, the training of social groups creates new ways of use of the city, not recognized and directly considered as illegal. According to these approaches, experiences of participatory planning in recent decades in Europe are examined, providing context and tools for dealing of illegal practices. The theme of consensus and conflict management in the emergency involves a difficult path, but crucial to give concrete and shared answers by addressing obstacles to the planning, procurement areas, the permanent building, the provision of basic urban infrastructure and places of social gathering. The issue is explored by various experiences regarding the nomadic, gypsy communities in Italy and Eastern European cities with high urbanization, such as the northern outskirts of Tirana. The spaces of the abuse - as Bartolomeo Pietromarchi says - is rapidly changing and transforming, in a perspective of opening the '"public intimacy"; the intervention of cultural mediation, architectural design and artistic creation can deal with - on a small scale, but on issues of social and political significance to an territory - the themes of awareness of the abuse, self-construction, creation of a new community identity, enhancement and coordination between the private and public sectors.

Abitare inferiore e forme creative per ri-costruirne l’identità / Maspoli, Rossella - In: Scenari dell’Abitare Abusivo – Strategie per l’intervento di recupero / VITRANO R. M.. - STAMPA. - NAPOLI : Luciano Editore, 2008. - ISBN 9788860260604. - pp. 415-426

Abitare inferiore e forme creative per ri-costruirne l’identità

MASPOLI, Rossella
2008

Abstract

L’abusivismo, nella forma del costruire per necessità, riguarda oggi, comunità immigrate in condizioni di disagio abitativo, a causa dell’incapacità economica di accedere al mercato ed anche della costrizione sociale dovuta al crearsi di pregiudizi socio-etnici, che costringono in modo diffuso alla ghettizzazione o all’invisibilità abitativa, all’interno di quartieri già insediati. L’abusivismo come prassi dell’abitare inferiore ed alternativo si caratterizza per stilemi etnici e sociali, per forme ed oggetti, ma anche per le prassi d’uso degli spazi pubblici, che contraddistinguono in modo riconosciuto i comportamenti di una comunità o il modo informale di creazione di gruppi sociali attraverso nuove pratiche urbane che, in quanto non riconosciute, sono direttamente considerate abusive. Secondo questi approcci, vengono esaminate le esperienze di progettazione partecipata degli ultimi decenni in Europa, ponendo indicazioni di processo e di scenari per affrontare le pratiche dell’abusivismo. Il tema del consenso e della gestione del conflitto nell'emergenza, che comporta un percorso difficile, ma fondamentale per dare risposte concrete e condivise, affrontando gli ostacoli di tipo urbanistico, per il reperimento di aree e l’edificazione stabile, per la dotazione di infrastrutture urbane di base e di luoghi di aggregazione sociale, affrontato in diverse esperienze sul nomadismo e le comunità Rom in Italia, come sulle città dell'est europeo ad elevato inurbamento, ad esempio la periferia settentrionale di Tirana. Gli spazi dell’abuso sono in rapida e mutevole trasformazione, in una prospettiva di apertura dell’ “intimità pubblica”, come afferma Bartolomeo Pietromarchi, in cui l’intervento di mediazione culturale, di progettazione architettonica dal basso e di creazione artistica può affrontare oggi - alla piccola scala, ma su questioni di valenza sociale e politica per un territorio – i temi della presa di coscienza dell’abuso, della creazione di una nuova identità comunitaria, dell’autocostruzione, della valorizzazione e della concertazione fra privato e pubblico. The unauthorized building - in the form of building by necessity - is concerned, today, immigrant communities in poor housing conditions, due to economic inability to access the housing market and also because of social constraints caused to the emergence of socio-ethnic prejudices, which oblige to spread the invisibility or marginalization housing, within neighborhoods already settled. The unauthorized building, the practice of living in the lower classes, is characterized by social and ethnic styles to shapes and objects, but also for the practice of using public spaces; these are the distinctive behavior of a community or, informally, the training of social groups creates new ways of use of the city, not recognized and directly considered as illegal. According to these approaches, experiences of participatory planning in recent decades in Europe are examined, providing context and tools for dealing of illegal practices. The theme of consensus and conflict management in the emergency involves a difficult path, but crucial to give concrete and shared answers by addressing obstacles to the planning, procurement areas, the permanent building, the provision of basic urban infrastructure and places of social gathering. The issue is explored by various experiences regarding the nomadic, gypsy communities in Italy and Eastern European cities with high urbanization, such as the northern outskirts of Tirana. The spaces of the abuse - as Bartolomeo Pietromarchi says - is rapidly changing and transforming, in a perspective of opening the '"public intimacy"; the intervention of cultural mediation, architectural design and artistic creation can deal with - on a small scale, but on issues of social and political significance to an territory - the themes of awareness of the abuse, self-construction, creation of a new community identity, enhancement and coordination between the private and public sectors.
2008
9788860260604
Scenari dell’Abitare Abusivo – Strategie per l’intervento di recupero
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