La mia postfazione alla lezione tenuta da Gavin Stamp a Torino, inquadra la figura e il lavoro di questo storico dell’architettura nella storiografia architettonica inglese costituendo il pretesto per rintracciare i caratteri ricorrenti di una metodologia di ricerca storico-architettonica connotata in senso nazionale. In particolare s’individua quale tratto peculiare di un modo di fare storia che accomuna Stamp ad altri rappresentanti della disciplina in Gran Bretagna, lo stretto rapporto esistente tra attività scientifica e militanza nelle battaglie per la salvaguardia del patrimonio storico architettonico del paese. Un impegno che si traduce nella fondazione e promozione delle diverse conservation societies presenti sulla scena inglese, nella intensa attività pubblicistica su testate non specialistiche, nell’attività didattica a carattere divulgativo e nella partecipazione alle public inquiries indette in casi particolarmente controversi di nuove costruzioni inscritte in delicati tessuti urbani consolidati. In particolare, la vicenda che nei primi anni ottanta vede Gavin Stamp opporsi strenuamente al progetto promosso da Peter Palumbo per la costruzione di un grattacielo di Mies van der Rohe nella City di Londra, bene esemplifica l’indissolubile intreccio tra ricerca, impegno sul campo e divulgazione del sapere architettonico che costituisce, secondo la tesi del saggio, una peculiarità distintiva della disciplina storico architettonica in Gran Bretagna. Ho curato l’edizione di questo libro collaborando con Alessandra Molino alla traduzione dall’inglese del testo originale. Il libro è il risultato di una delle quattro conferenze Gabetti da me organizzate alla I facoltà di Architettura del Politecnico di Torino tra il 2005 e il 2006. La collana di cui fa parte, edita dalla Società editrice Umberto Allemandi di Torino, include, oltre al primo volume su Edwin Lutyens, i successivi tre, Costruire nel costruito dell’architetto spagnolo Rafael Moneo, Architettura nelle opere d’ingegneria dell’ingegnere svizzero Jürg Conzett e Neoliberismo e potere di classe del geografo urbano statunitense David Harvey. 6.La storia utile. Patrimonio e modernità nel lavoro di John Summerson e Nikolaus Pevsner: Londra 1928-1955 [The Useful History. Heritage and Modernism in the Works of J.S. and N.P.], Edizioni di Comunità, Torino 2001. hdl:11583/1465471 Recensioni: Domus, n. 841, Oct. 2001, pp. 7-9; L’Indice dei Libri del Mese, n. 10, Nov. 2001, p. 33; La Stampa - Tuttolibri, Dec. 15, 2001, p. 2; Casabella, n. 697, Feb. 2002, p. 89; Docomomo Journal, vol. 26, 2002, pp. 90-91; Journal of the Society of Architectural Historians, vol. 61, Sep. 2002, pp. 412-16; citato in Elizabeth McKellar, “Populism versus professionalism. John Summerson and the Twentieth century creation of the Georgian”, in Barbara Arciszewska, Elizabeth McKellar (eds), Articulating British Classicism: New Approaches to Eighteenth-Century Architecture, Aldershot & Burlington: Ashgate, 2004, pp. 36, 42, 52.

Edwin Lutyens è davvero il più grande degli architetti inglesi? / Rosso, Michela - In: Edwin Lutyens. Profilo di un architetto / GAVIN STAMP. - STAMPA. - TORINO : Umberto Allemandi, 2007. - ISBN 9788842215097. - pp. 60-69

Edwin Lutyens è davvero il più grande degli architetti inglesi?

ROSSO, Michela
2007

Abstract

La mia postfazione alla lezione tenuta da Gavin Stamp a Torino, inquadra la figura e il lavoro di questo storico dell’architettura nella storiografia architettonica inglese costituendo il pretesto per rintracciare i caratteri ricorrenti di una metodologia di ricerca storico-architettonica connotata in senso nazionale. In particolare s’individua quale tratto peculiare di un modo di fare storia che accomuna Stamp ad altri rappresentanti della disciplina in Gran Bretagna, lo stretto rapporto esistente tra attività scientifica e militanza nelle battaglie per la salvaguardia del patrimonio storico architettonico del paese. Un impegno che si traduce nella fondazione e promozione delle diverse conservation societies presenti sulla scena inglese, nella intensa attività pubblicistica su testate non specialistiche, nell’attività didattica a carattere divulgativo e nella partecipazione alle public inquiries indette in casi particolarmente controversi di nuove costruzioni inscritte in delicati tessuti urbani consolidati. In particolare, la vicenda che nei primi anni ottanta vede Gavin Stamp opporsi strenuamente al progetto promosso da Peter Palumbo per la costruzione di un grattacielo di Mies van der Rohe nella City di Londra, bene esemplifica l’indissolubile intreccio tra ricerca, impegno sul campo e divulgazione del sapere architettonico che costituisce, secondo la tesi del saggio, una peculiarità distintiva della disciplina storico architettonica in Gran Bretagna. Ho curato l’edizione di questo libro collaborando con Alessandra Molino alla traduzione dall’inglese del testo originale. Il libro è il risultato di una delle quattro conferenze Gabetti da me organizzate alla I facoltà di Architettura del Politecnico di Torino tra il 2005 e il 2006. La collana di cui fa parte, edita dalla Società editrice Umberto Allemandi di Torino, include, oltre al primo volume su Edwin Lutyens, i successivi tre, Costruire nel costruito dell’architetto spagnolo Rafael Moneo, Architettura nelle opere d’ingegneria dell’ingegnere svizzero Jürg Conzett e Neoliberismo e potere di classe del geografo urbano statunitense David Harvey. 6.La storia utile. Patrimonio e modernità nel lavoro di John Summerson e Nikolaus Pevsner: Londra 1928-1955 [The Useful History. Heritage and Modernism in the Works of J.S. and N.P.], Edizioni di Comunità, Torino 2001. hdl:11583/1465471 Recensioni: Domus, n. 841, Oct. 2001, pp. 7-9; L’Indice dei Libri del Mese, n. 10, Nov. 2001, p. 33; La Stampa - Tuttolibri, Dec. 15, 2001, p. 2; Casabella, n. 697, Feb. 2002, p. 89; Docomomo Journal, vol. 26, 2002, pp. 90-91; Journal of the Society of Architectural Historians, vol. 61, Sep. 2002, pp. 412-16; citato in Elizabeth McKellar, “Populism versus professionalism. John Summerson and the Twentieth century creation of the Georgian”, in Barbara Arciszewska, Elizabeth McKellar (eds), Articulating British Classicism: New Approaches to Eighteenth-Century Architecture, Aldershot & Burlington: Ashgate, 2004, pp. 36, 42, 52.
2007
9788842215097
Edwin Lutyens. Profilo di un architetto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/1647283